Lettera aperta a mamma e papà: ecco cinque ragioni per portare tuo figlio e tua figlia a fare Minirugby

Cara mamma, caro papà,

in questa lettera scriverò di Rugby, precisamente di Minirugby, ossia il Rugby dei piccoli, cercando di spiegare quali valori aggiunti questa disciplina può portare nella vita di tua figlia e tuo figlio. Sento però di dover fare prima una premessa che ritengo essenziale e importante, basata su tre affermazioni che spiegano cosa il Rugby NON è…

  • Il Rugby non è uno sport più nobile degli altri.
  • La salvezza del mondo dello sport non passa dal Rugby.
  • Il Rugby non è uno sport praticato da pochi eletti, è semplicemente uno sport praticato da pochi.

Uno dice, aspetta… È così che cerchi di promuovere il Rugby? Cominciamo bene!

La verità è che ho solo voluto sgomberare il campo (da Rugby, beninteso) da molti luoghi comuni e leggende metropolitane che circolano, promosse generalmente da chi pensa a quello che fa (in questo caso il Rugby) come all’unica cosa giusta, bollando tutto il resto come qualcosa di minore.

Vorrei parlarti quindi di cosa il Rugby È: un bellissimo sport, come bellissimi sono tutti gli sport dove la gente ride, si diverte e realizza che la vita non è solo lavoro, scuola o studio.

Ed ecco che arriviamo alle famose cinque ragioni del titolo. Infatti ritengo ci siano delle verità oggettive che riguardano questo sport per le quali potresti davvero iniziare a considerare l’idea di farlo provare a tua figlia ed a tuo figlio. Eccole:

1 – Il Rugby è psicomotricità applicata

Se cerchi questa parola (molto in voga) ovunque troverai spiegazioni che parlano di spazio, oggetti e interazione. Queste  componenti sono la colonna portante del Rugby.
Interagire nell’ambiente circoscritto del campo mediante la palla (o anche senza, per quel che vale) porterà tuo figlio a farsi domande essenziali: “Dove mi trovo?”, “Dove devo andare?” oppure “Cosa devo fare?”. Immagina la testolina della tua creatura che si impegna per trovare risposte: già solo questo vale il prezzo del biglietto.

2 – Il Rugby è uno sport di squadra

Sul campo tuo figlio non sarà mai solo. Avrà dei compagni, un allenatore e degli avversari. Sembra banale, ma questa struttura gli permetterà di fantasticare su quale sia il suo posto nel mondo. Ci sono molti adulti che continuano a chiederselo.

3 – Il Rugby è affrontare la paura del contatto

Sottolineo “affrontare”, non “non avere”. Il Rugby è per coraggiosi, non incoscienti. Bada bene, se stai pensando a degli armadi vestiti di nero che si scontrano a tutta velocità con degli altri armadi vestiti di bianco sei leggermente fuori strada. Il contatto di cui ti sto parlando nell’ambito Minirugby è, oltre a quello con l’avversario, anche quello con il compagno, con il pallone e, più di tutto, con il terreno. Nella sostanza si tratta di prendere coscienza del proprio corpo, di cosa si può fare e di cosa non si può.
Si tratta quindi di accettare anche la paura, per trovare il coraggio di poterla affrontare.

4 – Il Rugby è imparare ad adeguarsi

Basta che guardi il pallone per capire che non rimbalzerà mai diritto. Lui non si piegherà alla volontà di tuo figlio, sarà tuo figlio a doversi adeguare ai suoi rimbalzi strani. E magari succederà proprio nel momento in cui sta per fare una meta. La palla rimbalzerà storta e lui si tufferà mancandola, imparando che la volta successiva sarà meglio aspettare qualche centesimo di secondo in più per capire dove la palla avrà intenzione di andare. E si adeguerà. Perché a certe cose bisogna adeguarsi: studiare, mettere a posto la cameretta, prendere le medicine… E via dicendo.

5 – Il Rugby è libertà

Tua figlia e tuo figlio si muoveranno su un campo all’aperto inseguendosi, afferrandosi, faticando, ridendo, immaginando di essere un dinosauro che prende il pallone con solo tre dita o di essere Wonder Woman che fa la meta in tuffo.

Perché a dispetto di tutte le tattiche, le filosofie, gli approcci, alla fine per lui e lei il tutto si ridurrà a cercare di schiacciare il pallone oltre la meta più volte del suo avversario. A volte capiterà di non riuscirci, finendo magari per terra.

Sarà proprio quello il momento in cui capirai che il Rugby ha fatto il suo dovere: lui e lei si alzeranno, continuando a giocare più forte di prima e considerando quello che è successo per quello che è: una cosa normale. Come le difficoltà della vita.

Ti ho convinto? Se vuoi provare cerca la squadra di Minirugby più vicina a casa tua e se sei di Rho, sappi che abbiamo avviato il progetto di Minirugby all’interno della polisportiva Giosport dell’oratorio di San Giovanni, ossia qui:

ORATORIO:

Ci troviamo tutti i sabati alle 14:30 e chiunque tu sia sarai il benvenuto!

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