Per favore, dona il tuo sangue!

La versione breve di questo articolo è: per favore, vai a donare il sangue. È un gesto semplice, veloce e sicuro, ma di un’umanità immensa. Ci sono centri raccolta ovunque ed in ogni caso le linee guida sono descritte sul sito www.avis.it, l’associazione volontari italiani sangue.

Il motivo per cui scrivo questo post è che, inaspettatamente, questa mattina sul Corriere ho letto che stiamo vivendo un’emergenza sangue.

Nel 2017, in Italia.

Ci sono problemi di disponibilità. E, non fosse abbastanza, c’è un calo enorme di donatori nelle nuove generazioni. Insomma, per essere chiari: i giovani non vanno a donare.

Non so mica se considerarmi un vecchio giovane e un vecchio e basta, però un filino rappresentante della categoria mi sento ancora, o comunque lo sono stato, e questa cosa lascia l’amaro in bocca.

Al compimento dei 18 anni, insieme alla possibilità di guidare un’automobile si dovrebbe essere orgogliosi anche di poter essere finalmente abili a donare il sangue. Bisognerebbe precipitarsi a donarlo. Bisognerebbe che questa cosa venisse avvertita come un dovere sociale, senza se e senza ma.

Perché il mondo è pieno di altruisti da tastiera, e di persone che giudicano chi ha responsabilità dal proprio divano ce ne sono ancora di più. Ma, stranamente, quando si tratta di stendere il proprio braccio e donare parte di se stessi la gente è riluttante. I giovani lo sono.

Sii coraggioso, ragazzo. Vai a donare. È gratis. Ti danno la colazione. C’è un giorno di riposo dovuto dal datore di lavoro. Ti fai un checkup completo del tuo stato di salute.

Ma soprattutto, quel sangue entrerà in circolo. In ogni senso.

Perché potrà succedere un giorno che dall’altra parte di quel filo invisibile che parte dal braccio del donatore potresti esserci tu. E sarà confortante pensare che qualcuno, in questo mondo che sembra andare a rotoli, agli altri ci pensa ancora.

Dona il tuo sangue!

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