Deh

A volte si cerca di fare qualcosa di alternativo. Prendi un addio al celibato: è essenziale far qualcosa che rimanga nella memoria, quanto meno di chi si sposa.

Deh

Deh

Questo girò succede che si sposa il Lore. Taci che sono anche il testimone. Orgoglio indescrivibile. Ci vuole un addio al celibato coi fiocchi, non c’è dubbio.

Di cose assurde che finiscono in Night Club, con richiami sessuali ad ogni angolo, ne ho viste a quintali. Viste e vissute, beninteso. Che che la raccontino, per quanto estreme possano essere, sono sempre la stessa solfa. Perciò vengon bocciate.
Risparmio altre considerazioni su voli in paracadute/rafting/battaglie a colpi di fucili finti ed arrivo al dunque.
Il Lore è seduto sulla poltrona della mia casa in montagna, intorno ci siamo “noi”, le altre quattro persone che lo vogliono festeggiare, e faccio la domanda: abbiamo tre alternative, la prima è stare qui ad oziare fino a stasera, la seconda è fare una fatica media, la terza è tirarsi il culo: cosa scegli?
Sia detto per inciso a tutti quelli che leggono: ha scelto lui, il festeggiato, l’opzione tre.
Fatica. Tanta. Milletrecento metri di dislivello in una camminata sola.
Da bravi montanari del sabato con solo birra nei (due) zaini. E non lattine, bottiglie, di vetro. Zero felpe ed il cielo che amleticamente dice “Piovo o non piovo?”.
Roba che a metà quasi Tino mi manda al diavolo (per essere fini).
Eppure…
Eppure la camminata termina, si arriva tutti in cima.
La fatica nobilita.
Fa niente se poi il Sò mi dice che ha le gambe come il Big Jim (o era Ken?) ed io gli credo (perché anche le mie son conciate così).
Fa niente se su alla chiesetta, dopo una cena da paura e tre ore di cantata con la chitarra il Marco a momenti si becca un cazzotto perché guarda il dito e non la Luna.
Fa niente se lo Zibi, che da vero uomo ci ha raggiunto a mezzanotte con la bomba (Lemonsoda + Vodka + Boh) in mano, ed è già ciuco, tanto che ad un certo punto dice che la chiesa lo attrae (in senso gravitazionale).
Fa niente se tornando dal monte, con la voce che non c’è più perché si è cantato a squarciagola, con la macchina dello Zibi che non parte più, ma poi parte, bisogna fare le fermate della via Crucis ogni 500 metri ed io e il Sò cantiamo “Santa madre DEH voi fate”.
Fa niente se Tino chiede cos’è DEH e scuote la testa dicendo “Basta andiamo a dormire che son quasi le cinque”, perché ha ragione.
Fa niente tutto.
Perché certe volte è solo con una famiglia così che riesci a far sentire qualcuno davvero festeggiato. E ride, ride, che è la cosa più importante.

Deh, sarà un matrimonio stupendo.