L’ombrello rimasto chiuso

Certe estati pare non voler smettere più di piovere. Ci sono periodi così: sembra quasi che uno debba pagare il conto di un luglio troppo caldo, in cui ha lavorato, subendo un agosto piovoso. Come sempre però, va fatta di necessità virtù. Così ringrazi il Signore di avere un ferragosto in cui ha piovuto solo verso sera ed il sole, sebbene rimasto quasi nascosto dalle nuvole, non ha abbandonato del tutto il tuo cielo.

Madonna

Madonna

E’ della sera del quindici di agosto che voglio parlare, festa della madonna assunta in cielo.

Metà del mio cuore sta in Val Rendena, precisamente a Javré, dove il quindici di agosto, da tempo immemore, si celebra la festa dell’assunta con la processione della statua della Madonna intorno al (minuscolo) paese.
Non è un evento pomposo come le processioni cittadine, è un qualcosa di umile, sincero, a cui tutti partecipano: vuoi in fila dietro la statua, vuoi alle finestre, stando bene attenti a non farsi vedere quando qualcuno volta lo sguardo in su, ma tendendo sempre l’orecchio alle note della banda che intonano canzoni dedicate alla madre di Gesù.
E fa niente se nel bar poi senti usare le bestemmie come intercalare, quando passa la madonna tutti si tirano giù il cappello e la serranda è tirata giù a metà.
E’ sempre stato così, ci vado da quando son “bocia”, bimbo. Era un momento fisso nell’anno: mio padre mi ci portava, tenendomi la mano tutto il tempo. Io guardavo i lumini stesi intorno al percorso, facendomi trascinare, il più delle volte assonnato, fino alla parte finale in chiesa dove la celebrazione si completava con il bacio alla santa reliquia.
Quest’anno avrei voluto portarci i miei figli, ma come ho scritto, il tempo è stato infame.
Certe volte la natura leva tutto il romanticismo, altre volte lo regala, bisogna prendere quello che c’è, l’ho già scritto.
Nel dubbio tutti mettono il becco fuori dalla finestra: “Si fa?”, “Non si fa?”, “Ah sa la ghe che l’acqua chi no se po minga notar no”.
E la tentazione è stata forte: il cuscino, la camomilla, non vorrai mica andar fuori a prender freddo? Almeno così ti chiede la moglie. Ma la risposta, che forse appare un po’ blasfema, non può esser che quella: “Un conto è suo figlio che camminava sulle acque, calmava le tempeste ed era anche il figlio di Dio, ma non si può mica lasciar Lei sotto l’acqua da sola!”.
Così imbraccio l’ombrello ed esco, sarà una lavata, ma spesa bene.
Invece nulla. Quindici minuti quindici. Non di più, non di meno, ma dal cielo nemmeno una goccia. Nostra Signora esce, benedice tutto il paese senza che piova dal cielo una goccia, poi torna al suo posto vicino all’altare. Manca solo di baciare la reliquia e si può andare a dormire, l’anno prossimo vedremo che tempo farà.
Adesso può anche piovere tutta la notte.