Ardo è un romanzo distopico, ucronico. Paroloni complessi per dire che sostanzialmente non si tratta di vicende ambientate nel mondo che si conosce, quanto in una sua versione alternativa. A volte il tema è quello post apocalittico, altre volte è la storia porta ad esplorare “cosa sarebbe successo se” un tal evento (non) si fosse verificato.

Pseudo storia. Ipotesi. In questo senso, quando ho scritto Ardo, dovendo trattare di un pacifista, ho dovuto ambientare la vicenda in un mondo fittizio.
Ho pensato a quale sarebbe stata la situazione più angosciante in cui l’Italia sarebbe potuta sprofondare. Pian piano ho definito un’Italia in cui il servizio di leva obbligatorio è stato ripristinato, in cui esisteva nuovamente un ministro della guerra.